Per non restare nel “Giorno della marmotta” abbiamo analizzato alcuni dati per dare una lettura diversa alla situazione attuale. Confrontando le ultime denunce D5 (ovvero la situazione delle rimanenze denunciate da Riserie, Pilerie e commercianti di risone) con quelle della passata stagione troviamo che la rimanenza di risone greggio stoccato presso l’industria è inferiore alla scorsa campagna di 90.434 tonnellate mentre per il riso lavorato e il semigreggio la differenza è minima. Con le scorte più basse rispetto allo stesso periodo e i prezzi più bassi ci si aspetterebbe una più intensa attività dei compratori. In realtà è tutto molto statico. Sicuramente una delle cause è il crollo dei consumi dovuto al forte incremento dei prezzi al consumo. Nei giorni scorsi, infatti, l’Assoutenti ha presentato il paniere dei beni di prima necessità che, da un sondaggio effettuato, i consumatori vorrebbero trovare a prezzi ribassati. Il riso è al 6° posto con il 65% dei voti.
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Analisi Mercato del Risone #24/2023
Se chiedete quanto risone è stato venduto questa settimana nessuno saprà dirvi un numero, neanche ipotetico. Qualche partita di indica, un po’ di tondo, forse. Ma la maggior parte vi risponderà che i compratori, più che altro, stanno alla finestra. Per vari motivi e tutti motivati. Ma allora perchè, se non ci sono contrattazioni, si muovono i listini (in questo caso al ribasso). Per lo stesso motivo per cui la scorsa stagione, in presenza di una forte domanda, la scarsa offerta faceva salire i listini sulle “intenzioni”. Lo avevamo già segnalato ad aprile 2022 il rischio che, i prezzi, “desunti da semplici informazioni o formati in via presuntiva a seconda della tendenza del mercato…”, potevano innescare un circolo vizioso difficile da decifrare e controllare. La spirale inflazionistica ha condizionato anche questo ambiente ma forse, come in altre borse, bisognava predisporre un sistema di regolamentazione.
Analisi Mercato del Risone #23/2023
Probabilmente per rinfrancarci con la risicoltura italiana, questa settimana invece di frequentare le Borse Merci, potevamo trasferirci tutti a Isola della Scala. Stamattina, venerdì 9 giugno si sono svolti gli Stati Generali del consumo del riso in Italia (potete vederlo sul canale Youtube a questo indirizzo https://www.youtube.com/live/Mssw-t0F41c?feature=share). Per farvi una velocissima sintesi vi riporto la risposta a 2 quesiti del sondaggio. La prima domanda chiedeva quanto è importante la presenza del marchio Made in Italy e la risposta è stata: determinante per il 70%. La seconda domanda chiedeva quali sono gli aspetti incentivanti per un maggior consumo di riso e la risposta è stata: 52,5% suggerimenti per nuove/originali ricette, 37,5% conoscenza delle varietà e dei tipi meno noti ma dal gusto interessante. Al quarto posto con il 27% prezzi minori. Facciamoci qualche domanda.
Analisi Mercato del Risone #22/2023
“Downing Street intende chiedere ai rivenditori di accettare limiti di prezzo su alcuni prodotti di base come pane e latte per abbassare i prezzi dei prodotti alimentari e contrastare l’inflazione”. Le grandi catene d’oltremanica: Tesco, Sainsbury’s, Morrisons e Waitrose, hanno accusato il primo ministro britannico Rishi Sunak di “ricreare i controlli sui prezzi stile anni ’70”. La misura interferirebbe troppo con i mercati e potrebbe portare a carenze poiché i fornitori potrebbero vendere i loro prodotti altrove.
Ora immaginate su chi, questi colossi commerciali, riverseranno i costi di una eventuale limitazione dei prezzi. O dove andranno a cercare prodotti alimentari a basso costo per soddisfare le richieste governative. Qualcuno non vuole ammertelo. Non ci consideriamo in guerra perchè i nostri soldati non stanno combattendo, ma in economia di guerra ci siamo dentro fino al collo.
Analisi Mercato del Risone #21/2023
Come scrisse il poeta contemporaneo F. Antoni:” Dicono che quando si tocca il fondo si può solo risalire… a me capita di scavare.” Listini, purtroppo sempre in ritardo rispetto i mercati, che si condizionano a vicenda ritrovandosi in un circolo vizioso. Vale soprattutto per le varietà da mercato interno. Martedì, Vercelli e Milano non fanno in tempo ad adeguarsi ai prezzi registrati nel venerdì precedente a Mortara che, nella seduta di stamattina, sempre a Mortara, si registrano ulteriori cali per Arborio, Roma e Carnaroli. Nonostante le trattative siano numericamente irrisorie si sta applicano la stessa regola “delle intenzioni” che, la scorsa campagna ha contribuito ai forti rialzi, appunto, “sulle intenzioni”. Forse è il caso di prendere, seriamente, in considerazione l’idea di arrivare ad un unico listino settimanale. Magari supportato da dati certi (vedi quantitativi contrattualizzati).
Analisi Mercato del Risone #20/2023
“Piove sul bagnato”, “Piove! Governo ladro!”. Scegliete voi. La situazione non lascia spazio a dubbi. I listini non sono redatti sulle intenzioni ma sono la conseguenza di contrattazioni concluse. In tutta franchezza alcune quotazioni sono ottimistiche. A questo punto della campagna bisogna fare alcune considerazioni: 1) Quando rimane meno di un terzo della produzione da trasferire anche la singola vendita di 30 ton. influenza il mercato; 2) La presenza di partite con problemi di metalli pesanti, pur riducendo la disponibilità di partite esenti, non hanno fatto lievitare i prezzi di quest’ultime (semmai il contrario); 3) Quando tra aprile e maggio si vedono girare, nelle province risicole, pochi automezzi adibiti al trasporto dei cereali non è un buon segno; 4) Non è matematico che una scarsa disponibilità iniziale porti ad una continua e spasmodica richiesta. Il rischio è di finire come “la bella Maria”.
Analisi Mercato del Risone #19/2023
Se la pandemia ha scatenato la corsa agli scaffali, la guerra ha scatenato prima l’inflazione e poi la FOOFA (food for arms, l’esatto contrario dell’EBA). La fuffa si addice molto ai nostri politici che, dopo aver tuonato tronfiamente la supremazia della sovranità alimentare, accettano passivamente scambi poco alla pari (export di armi e import selvaggio di cereali). Siamo al dunque. Se a inizio campagna la “presunta” (da verificare) scarsità di produzione e la crisi climatica, con successiva desertificazione della pianura padana, hanno spinto i prezzi a rialzi esponenziali; oggi il drastico calo dei consumi, la concorrenza del grano ucraino a dazio zero (i polacchi e gli ungheresi non hanno abboccato) hanno creato un pericoloso “collo di bottiglia” per il mercato del riso italiano. I prezzi iniziano a calare e le incertezze crescono. Anche i dubbi sui alcuni dati…
Analisi Mercato del Risone #18/2023
Non si ferma la corsa al ribasso dei tondi. Si alternano le diverse varietà ma il risultato è sempre lo stesso. Le quotazioni ufficiali sono comunque generose. Tra gli operatori i prezzi che circolano sono più bassi. Ritoccato a Mortara anche il lungo A tipo Ribe ed anche in questo caso la quotazione ufficiale è generosa. Non subiscono variazioni i risoni da mercato interno anche se la richiesta è decisamente più fiacca rispetto i mesi passati. Le promozioni pasquali non sembrano aver destato interesse nei consumatori. Si prende la rivincita il Baldo/Cammeo che, a inizio stagione, tutti davano per spacciato con i turchi disinteressati per il prezzo, secondo loro, eccessivo. Oggi, dopo il Vialone Nano, è la varietà più trasferita superando l’80% della disponibilità iniziale. Situazione in divenire per i lungo B che, dopo i tondi, sembrano subire questa fase del mercato.
Analisi Mercato del Risone #17/2023
Il listino di Mortara ci ha abituati, in questa campagna, a vedere le prime spallate (al rialzo e al ribasso) nei momenti in cui le altre Borse Merci tergiversavano. Con una settimana “ridotta” (Vercelli e Milano chiuse per festività), le aspettative per eventuali variazioni di mercato erano tutte concentrate sulla seduta di Mortara. Forse per il limitato numero di contrattazioni o per una volontaria condizione attendista, il listino non ha subito variazioni. Si attende nelle prossime settimane, per alcune varietà, la registrazione a listino della dicitura “non quotato”. Tale dicitura, normalmente, viene adottata quando la quantità trasferita supera il 95% della disponibilità iniziale. Ad oggi, per tutte le varietà, siamo lontani da tale percentuale. La decisione di adottare tale dicitura andrebbe chiarita. Per il momento si resta fermi in attesa di capire non tanto da che parte tira il vento ma quanto sarà forte.
RiceWeek Live – 41a puntata
Appuntamento con RiceWeek Live di aprile. Primo trimestre del 2023 caratterizzato da forti incertezze sulle semine a causa del persistere della siccità temperata marginalmente dalle scarse piogge di queste ultime settimane. Mercato che procede a rilento dal sensibile calo dei consumi interni e dal forte calo delle esportazioni pari al 24% rispetto allo scorso anno. Inoltre le operazioni di contrattazione del risone procedono più lentamente anche per le necessarie operazioni di verifica qualitativa dei lotti in vendita.
Approfondimento: di seguito mettiamo a vostra disposizione in formato pdf le slides mostrate nel video, da consultare o scaricare.
Analisi Mercato del Risone #15/2023
Come capita spesso i listini ufficiali arrivano in ritardo rispetto alla situazione reale. È probabile che si attendano ulteriori conferme prima di modificare i dati ufficiali. Mortara, essendo l’ultima seduta della settimana, metabolizza le indicazioni dei mercati e anticipa le variazioni dei listini. Sicuramente vedremo martedì sia a Vercelli che a Milano variazioni che riguarderanno i listini delle varietà appartenenti al gruppo tondo. La situazione dei tondi è legata anche all’importante quantità ancora stoccata presso i produttori (circa il 42% della disponibilità iniziale), mentre per le varietà da mercato interno la rimanenza varia da un 30% dell’Arborio ad un 18% del Vialone Nano. Nelle prossime settimane probabilmente vedremo mercati divergenti a secondo della tipologia.
Analisi Mercato del Risone #14/2023
La Pasqua non porta sorprese nelle Borse Merci italiane. Prezzi invariati anche se, nelle intenzioni dell’industria, ci sono proposte di contrattazione a prezzi ribassati rispetto le ultime quotazioni. A dare qualche sussulto è il mondo politico. In Italia e in Europa. In Polonia si è dimesso il ministro dell’agricoltura Kowalczyk a causa della crescente rabbia tra gli agricoltori per l’impatto delle importazioni di grano ucraino sui prezzi, mentre in Italia il Consiglio dei ministri ha approvato il primo decreto siccità. Si procederà alla manutenzione della rete idrica, al dragaggio degli invasi. Prevista la possibilità di realizzare vasche di raccolta di “acque meteoriche” per uso agricolo entro un massimo stabilito e il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo. Naturalmente sono previste le immancabili multe fino a 50.000€ e la nomina dell’ennesimo Commissario straordinario nazionale. Auguri e Buona Pasqua.
Analisi Mercato del Risone #13/2023
Il clima che si respira nelle Borse Merci è già in odore di feste pasquali. L’industria si alterna agli acquisti sulle diverse tipologie, mentre il mondo agricolo, impegnato nei preparativi di semina, si affaccia con discreto interesse all’evolversi del mercato. Tra i tondi cala l’interesse per il Selenio mentre l’Omega, a causa della scarsità di Centauro, è il tondo più richiesto su tutte le piazze. Si ferma la corsa del Luna ma i produttori, per ora, non sembrano cedere alle offerte al ribasso. Se il mercato del riso non sembra soffrire la concorrenza estera, per gli altri cereali la situazione si fa sempre più complicata. Le massicce, e forse eccessive, importazioni dall’Ucraina hanno intasato i mercati. I prezzi in continuo calo non permettono di fare le dovute valutazioni per arrivare ad una quotazione utile. Restano così invendute grosse partite di prodotto nazionale. Sembra di trovarsi di fronte ad un EBA (everything but not arms) rovesciato. Agli ucraini inviamo armi e intanto ritiriamo i loro cereali. Cui prodest?
Analisi Mercato del Risone #12/2023
Mercati ancora in tensione. Tondi e Lunghi A tipo Ribe i più gettonati. Aumenti per Terra CL a Vercelli (unica borsa che quota separatamente la varietà) e Luna CL, mentre per le altre varietà generiche (vedi Dardo, Ronaldo,…) non si segnalano variazioni. Sebbene la contrazione dei consumi è visibile anche nei volumi ritirati, 720.869 tonnellate al 21 marzo 2023 contro 1.058.561 tonnellate registrate un anno fa, i numeri (tutti da verificare) che preoccupano sono riconducibili alle rimanenze. Secondo i dati ENR ad oggi rimangono stoccati presso i produttori circa 534.000 tonnellate contro le 445.000 dello scorso anno. Ma i lunghi A cristallini, per intenderci Loto, Luna e similari, hanno una rimanenza rispetto al 2022 inferiore di 10.000 tonnellate e si prevede un calo della superficie coltivata del 7%. Anche se la differenza complessiva è quasi 90.000 tonnellate in più, l’eventuale riporto potrebbe non bastare se la situazione idrica non migliorerà in tempi brevi.