Analisi Mercato del Risone #51/2021

Questa settimana trascuriamo volontariamente la borsa merci. La velocità di crociera, se ci passate il termine, è da pilota automatico. Probabilmente lo sarà sino a gennaio inoltrato. Tra le tante iniziative lodevoli e condivisibili ve ne proponiamo una che permette ad ogni cittadino di dare un contributo alla salvaguardia dell’unicità del modo agricolo italiano. Naturalmente riso compreso. In data 14 dicembre la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulla revisione della legislazione relativa all’informazione dei consumatori sui prodotti alimentari. Tra i quattro ambiti oggetto della revisione vi è l’etichettatura di origine. Al seguente indirizzo potete partecipare e dare il vostro contributo come cittadini e lavoratori italiani ed europei a favore di una più utile e trasparente informazione. Una ragione in più per partecipare, finalmente!, il testo è in italiano!

Analisi Mercato del Risone #50/2021

Un anno fa parlavamo di un mercato letargico più attento a possibili contratti di coltivazione. Oggi i mercati sono attivi su tutte le varietà e, per ora, si rimandano le decisioni su eventuali contratti di coltivazione. I prezzi sono stabili ma le contrattazioni continuano seppur a ritmi più blandi. I dati relativi alla disponibilità vendibile nell’ultima tabella dei trasferimenti espongono una situazione diversa rispetto dicembre 2020. Le vendite dei tondi e del Lido ormai superano il 50% della disponibilità. Anche i lungo A tipo Ribe e i lungo B riportano trasferimenti al 40% che, tradotti in volume venduto si avvicinano sensibilmente al 50%. Ultima considerazione. La Commissione di Borsa di Vercelli ha iniziato a quotare la varietà Gloria ma nella tabella dei trasferimenti ci si ostina a riportare il Padano con una produzione nazionale di 369 ton. Ha senso?

Analisi Mercato del Risone #49/2021

In Sala Merci si parla di B&B. Non è la banda bassotti ma sono il Barone CL e il Bilancio di collocamento. Partendo dal mercato la situazione sembra stabilizzarsi. Le contrattazioni non si fermano (ed è un fattore positivo) e i prezzi non subiscono variazioni (tranne il lieve aumento per il Barone cl). Trasferimenti sostenuti anche questa settimana con un 18% in più rispetto alla corrispondente settimana del 2020. In evidenza i tondi generici con 8.500 tonnellate, il Baldo e il Carnaroli sopra le 4.000 tonnellate. Oggi è stato pubblicato il bilancio di collocamento preventivo per la campagna 2021/2022 e il dato che incuriosisce è la resa di produzione per ettaro quantificata in 6,45 Ton/Ha con una diminuzione di circa il 4% sul 2020. Vale la pena ricordare che Coldiretti stimava, a inizio raccolto, una diminuzione del 10%.

Analisi Mercato del Risone #48/2021

Si riprende fiato. L’unica varietà che non sembra voler rallentare è il Vialone Nano che, applicando letteralmente il regolamento, andrebbe quotato nominalmente. Per il resto le contrattazioni procedono senza scossoni. I magazzini delle riserie si sono rimpinguate dopo settimane di sofferenza. Un elogio alla logistica e ai trasportatori che, a differenza di altri settori, hanno svolto egregiamente il loro ruolo senza pregiudicare la programmazione dei ritiri. Forse per Natale non arriveranno tutti i regali hi-tech ma i risotti sono garantiti. E parlando di trasferimenti il raffronto con la scorsa stagione mette in evidenza l’aumento dei ritiri per quasi tutte le tipologie di risone: tondo +18% sul 2020, varietà da interno -5%, medio +39%, varietà export +13% e infine risi indica +13%.

Analisi Mercato del Risone #47/2021

Se il Vialone è in fuga solitaria in una ipotetica corsa su strada, i tondi si comportano come una perfetta squadra su pista alternandosi alla guida del quartetto. La corsa è poderosa anche per i trasferimenti. I tondi, a pari data, sono avanti del 20% sul 2020 e del 23% sul 2019. Loto e similari tra i protagonisti della settimana. Anche per queste varietà i trasferimenti sono superiori al 2020 (+13%). Continua il recupero del Cammeo che raggiunge le altre varietà del gruppo da esportazione. Ancora in ritardo i trasferimenti (meno 20% sul 2020) mentre Roma/Barone seppur meno richiesto supera nei trasferimenti il 2020 del 12%. Settimana favorevole per i similari del gruppo Arborio con trasferimenti in linea con la scorsa campagna. Carnaroli e Caravaggio i più richiesti mentre il Leonidas fatica a trovare estimatori. Lungo B stabile con trasferimenti in crescita del 12% sul 2020.

Analisi Mercato del Risone #46/2021

Per chi non è avvezzo a consultare il listino della Borsa Merci di Vercelli la prima quotazione delle varietà denominate “similari” fu introdotta nella campagna 2007-2008 per le varietà Balilla e Selenio. Oggi la suddivisione di quelle che erano considerati i “risi comuni” (termine desueto e italianissimo oggi sostituito dall’anglosassone commodity) è ripartita in 3 tra Centauro e similari, Sole e infine Selenio. Analizzando quanto succede nelle Sale di contrattazioni bisognerebbe aumentare la suddivisione in 4. Caratteristiche e utilizzo finale fanno si che la differenza tra i tondi meno pregiati e il Selenio ci sia una differenza di prezzo del 33%. Non stupisce che i rialzi del tondo siano sfasati. Oggi è il turno del Centauro che raggiunge i 500 euro ivato per tonnellata, seppur con pagamenti a fine marzo. Non si ferma la corsa del Vialone mentre anche Cammeo e Barone rialzano la testa. Per ora niente stan-by.

Analisi Mercato del Risone #45/2021

Amarcord 2020. Borse chiuse in zona rossa causa COVID. Novembre 2021 Borse merci in zona rosso incandescente con rialzi importanti. I mercati del risone registrano ancora rialzi sostenuti sui tondi. Il Vialone non ferma la sua corsa è macina aumenti record (è da luglio 2015 che il prezzo non raggiungeva i valori attuali). Aumenti importanti anche per le varietà del gruppo lungo A tipo Ribe e per i similari del Carnaroli. Prezzi stabili per Barone e Baldo/Cammeo mentre per le varietà del gruppo lungo B si accorciano i tempi di pagamento. Gli economisti sono preoccupati per la possibile apparizione dello “Spettro della stagflazione” ( il virgolettato è preso in prestito dalla prima pagina del settimanale “Affari&Finanza”). La stagflazione in campo commerciale è la situazione in cui compaiono in concomitanza sia un forte aumento dei prezzi che una forte riduzione dei consumi. Lo spettro, per ora, resta tale.

Analisi Mercato del Risone #44/2021

Non si ferma il vento dei rialzi sui mercati del risone. Le quotazioni rilevano rialzi che si avvicinano al 10% settimanali. La domanda si è allargata a tutte le tipologie aumentando la richiesta. Richiesta non compensata dall’offerta nonostante i trasferimenti aumentati del 6% rispetto a fine ottobre 2020. A complicare la situazione sull’Informatore Agrario del 28 ottobre è stato pubblicato un articolo dal titolo eloquente:”Il prezzo dei fertilizzanti non si fermerà presto.” L’informatore si spinge a prevedere una “situazione che dovrebbe protrarsi senza ulteriori impennate anche nel 2022″. I riflessi di questa situazione si possono riscontrare nelle tabelle del report . I trasferimenti sostenuti del mese di ottobre non hanno ottenuto nessun effetto calmierante. Ora si deve attendere i dati di produzione. Riprendendo la frase di Seneca, “Non si ferma il vento con le mani”, è logico che vi siano cose che sfuggono alla nostra comprensione, ma soprattutto fatti che si sottraggono alla nostra volontà.

Analisi Mercato del Risone #43/2021

A fine settembre la Commissione europea pubblicò il bollettino relativo al monitoraggio delle colture. Relativamente alla coltivazione del riso in Italia il dossier riportava “Gli indicatori di telerilevamento indicano generalmente valori medi o superiori alla media per l’accumulo di biomassa delle colture in Italia e Grecia” in seguito “Nel complesso, le aspettative di resa per i produttori di riso dell’Unione Europea sono superiori alla media in Italia e Grecia”. Purtroppo la realtà non corrisponde alle previsioni europee. Oltre alla perdita di produzione, in questo ultimo periodo di raccolto, stiamo assistendo ad una perdita importante della resa alla lavorazione ed alla presenza di disformità varietali (da non confondere con le impurità). Sul mercato domina il toro (adottando la terminologia della borsa valori) con rialzi generalizzati. Spicca l’aumento del 10% per il Selenio, del 9% per i similari dell’Arborio e del Loto. Indica, tondi e lunghi A generici confermano le quotazioni della scorsa settimana.

Analisi Mercato del Risone #42/2021

Si gioca (per un istante) con le parole. I rialzi genericamente simboleggiati dalla freccia verde rivolta verso l’alto dominano i listini del risone. Si è atteso a lungo per capire in che direzione andasse il mercato, e ora, i listini prendono atto che la situazione è palesemente unidirezionale. La forte accellerazione alla trebbiatura e i ritiri delle partite negoziate nei mesi scorsi, con contratti di coltivazione, non hanno sortito l’effetto calmierante che qualcuno ipotizzava. Le uniche varietà che presentano prezzi con valori eguali a quelli realizzati 12 mesi fa sono il Cammeo e il Barone. Il motivo, seppur diverso, è chiaro. Oltre all’aumento della superficie coltivata per entrambe le varietà, per il Cammeo è ostativo il riporto dalla scorsa stagione e la momentanea assenza dei compratori turchi. A frenare la richiesta spasmodica di Barone (se si può definire un ostacolo…) è la convinzione che tra tutte le varietà da interno è quella che, finora, ha dato i risultati agronomici migliori.

Analisi Mercato del Risone #41/2021

Adesso possiamo dire che non si è trattato di una sola fiammata. La tempesta perfetta si è abbattuta sul mercato. Lo riportano i maggiori quotidiani nazionali. Riportiamo da ilsole24ore: “A trainare i rialzi sono i fondamentali. La ripartenza della domanda globale si scontra con un’offerta non adeguata, limitata dal meteo sfavorevole in aree chiave di produzione ma anche dagli effetti della pandemia su logistica e trasporto via mare, cui si aggiungono effetti spillover (l’effetto spillover in economia è usato per indicare la diffusione di situazioni di squilibrio da un mercato all’altro)”. La risicoltura italiana non sarà fondamentale per l’economia globale ma l’effetto spillover si sentirà sicuramente.

Analisi Mercato del Risone #40/2021

A chi predicava non più di due giorni fa un calo dei prezzi sarà sfuggita la situazione del tondo e del lungo A generico. Stranamente sono le tipologie di risone non quotate dai listini ufficiali. La fiammata delle sopracitate varietà è la evidente conseguenza, in primis, della diminuzione della superficie coltivata nel 2021. In secondo luogo la scarsità di derrate proposte in vendita a seguito del raccolto rallentato. In controtendenza le varietà succedanee dell’Arborio che ribassano di 10 euro alla tonnellata. Prime quotazioni per Barone CL che conferma le sue qualità produttive e qualitative auspicate sia dai produttori che dall’industria. E nonostante il 40% in più rispetto alla scorsa stagione riesce a mantenere la stessa quotazione. Cammeo, per ora, in stand-by in attesa di segnali dal mercato turco. Indica sempre richiesto a prezzi invariati.

Analisi Mercato del Risone #39/2021

Quotare o non quotare. Questo sembra il dilemma delle Commissioni di listino. La sensazione è che si voglia applicare, anche nel settore riso, la strategia della “nuova” commissione sperimentale sul grano duro (non è altro che la vecchia CUN “fallimentare” allargata a 20 membri…) che non quota i contratti conclusi, ma da’ le indicazioni di prezzo sulle future contrattazioni. Dopo il conflitto di interesse passa nel dimenticatoio anche la turbativa di mercato. Tornando al mercato reale qualcosa si muove. Arrivano campioni in quantità accettabile per iniziare a valutare qualità e prezzi. Prezzi che, in valore assoluto, sono superiori ai quelli realizzati 12 mesi fa. A far da contraltare, però, pesano i contratti di coltivazione che hanno realizzato prezzi inferiori. Difficile quantificare la capacità della zavorra di trainare al ribasso i prezzi dei tondi, dei Lungo B e, soprattutto, delle varietà pregiate quali Barone e CL388.

Analisi Mercato del Risone #23/2021

Tra poco più di un mese avremo i dati sulle semine. I sussurri sono quasi impercettibili, forse più per scaramanzia, insomma, nessuno si sbilancia. La sensazione è che, come quasi tutte le campagne, qualche varietà bisogna “buttarla giù dalla torre”. C’è chi sostiene che la programmazione delle semine segue più la “pancia” del mercato. In realtà son dolori. I produttori fan bene a preoccuparsi principalmente di portare a casa il raccolto in tempi ragionevoli. Il mercato, per ora, non da certezze. Un anno fa dalla torre avremmo buttato il tondo. Oggi tocca al Baldo. E se il Baldo è agonizzante, le altre varietà da risotto non stanno tanto bene. Se pensiamo che il mondo va male, perchè il tondo non può valere più del Carnaroli, forse è il caso di guardare oltre la staccionata.