Sono settimane che i listini delle Borse Merci (o presunte tali) sono sotto la lente d’ingrandimento.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Leggi l’articolo qui.
Portale di informazione e servizi sulla risicoltura italiana. A cura di Massimo Gregori srl e Oryzon srls
Sono settimane che i listini delle Borse Merci (o presunte tali) sono sotto la lente d’ingrandimento.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Leggi l’articolo qui.
Appuntamento con RiceWeek Live di giugno. La situazione del mercato si complica nel mese di maggio. Dopo una partenza ancora con forti rialzi su aprile (imputabili in parte alle tensioni dovute alla crisi idrica), le contrattazioni si bloccano dopo che i prezzi subiscono le prime vere flessioni della stagione.
Approfondimento: di seguito mettiamo a vostra disposizione in formato pdf le slides mostrate nel video, da consultare o scaricare.
Lo avevamo segnalato ai primi di aprile. Quotare “ove non siano avvenute contrattazioni ed i prezzi siano stati desunti da semplici informazioni o formati in via presuntiva…” avrebbe portato in una fase calante, come l’attuale, alla redazione di listini con cali generalizzati. Con l’aggravante delle situazioni locali (vedi Vercelli e Milano che nella stessa giornata riportano prezzi differenti). A chi giova l’attuale situazione? Difficile individuare i beneficiari. Non giova sicuramente ad una filiera, ben definita geograficamente, quasi a replicare un distretto di ventennale memoria (chiedere al Dott. Casati), confondere gli operatori con assordanti campanilismi.
Sarà il ponte del 3 giugno ma, l’assenza dell’industria in sala contrattazioni a Mortara (ennesimo listino non pubblicato) conferma ulteriormente l’attuale fase di stallo. Ferme le contrattazioni su tutte le tipologie di risone. Prezzi nominali in attesa di sviluppi. Centauro “non quotato” per indisponibilità del prodotto (al 31 maggio i dati pubblicati dall’Ente Risi evidenziano una rimanenza del 0,18%). Sarà importante capire quale sarà la politica delle riserie nelle prossime settimane. La decisione di quotare le intenzioni, adottata nelle scorse settimane, può essere un’arma a doppio taglio.
Qualche domanda bisogna farsela. Venivamo da 8 settimane consecutive di rialzi generalizzati un po’ su tutte le tipologie o quasi. Infatti il gruppo denominato “tipo Ribe”, che comprende Luna CL, Dardo, Ronaldo & Co., era invariato da fine marzo. La scorsa settimana la richiesta di Luna ha fatto rialzare le quotazioni di tutto il gruppo lasciando perplessi non pochi operatori. Ora il ribasso applicato questa settimana che riporta le quotazioni alla situazione di fine marzo crea ulteriori dubbi. Le stesse perplessità che coinvolgono il listino del lungo B che, in mancanza di compratori, non viene inserito nelle quotazioni “nominali” o “scambi limitati”. Quest’ultima situazione andrebbe inserita per tutte le varietà in quanto, dopo 25 settimane di rialzi, alla prima settimana di ribasso i compratori fuggono.
Nonostante gli ultimi rialzi, l’aria che si respira in borsa è meno infuocata di quello che si aspetti. Che si faccia fatica a trovare l’equilibrio lo abbiamo evidenziato nelle scorse settimane e, a questo punto, alcune riserie non sono più intenzionate a seguire gli ultimi rincari. Vero è che, con 203.000 tonnellate di rimanenza, non si temono riporti (l’anno scorso le tonnellate erano 344.000), ma guardando nel dettaglio un paio di considerazioni vanno fatte. Della rimanenza attuale la metà (99.000 tonnellate) è costituita da varietà da interno. Esattamente un anno fa, per le varietà da interno, le tonnellate erano 94.000 ma ne riportammo a settembre 20.000, ovvero il 6% della disponibilità iniziale.
Appuntamento con RiceWeek Live di maggio. Aprile si apre con forti rialzi su tutte le varietà. Le dinamiche del mercato in questo periodo subiscono maggiormente l’influenza della siccità che, nonostante le ultime scarse precipitazioni, continua a preoccupare il mondo risicolo.
Approfondimento: di seguito mettiamo a vostra disposizione in formato pdf le slides mostrate nel video, da consultare o scaricare.
Si fatica a trovare l’invocato equilibrio. Gli inviti che si susseguono su vari fronti vengono sommersi dal fragore delle notizie preoccupanti che arrivano da vari fronti. Sicuramente quello bellico ma, comincia a destare preoccupazioni anche quello economico. Per la nostra agricoltura si aggiunge la preoccupazione per la crisi idrica. A voler aggiungere la “ciliegina sulla torta” ci ha pensato Erik Fyrwald, numero uno del colosso agrichimico Sygenta, che ha dichiarato la necessità di rinunciare all’agricoltura biologica…. Intanto il mercato dopo i nuovi rialzi cerca un punto di equilibrio.
La pioggia tardiva non consente il (desiderato) recupero per le semine di riso per la campagna 2022. Coldiretti conferma il calo del 5% rispetto alle semine 2021. Quali saranno le aree destinate ad altre colture (in primis soia) saranno ufficializzate nelle prossime settimane. A riscaldare le contrattazioni presso le borse merci la ripresa della domanda. L’industria ha rivolto l’attenzione sopratutto sulle tipologie ancora disponibili in quantitativi soddisfacenti. Indica e, sopratutto, Carnaroli e le altre varietà da interno riprendono a correre realizzando rialzi a doppia cifra in poche sedute.
Si apre martedì prossimo a Parma la fiera CIBUS 2022. Sarà una cartina tornasole per molte industrie agroalimentari, compresa quella della risicoltura italiana. Potrebbe essere una sorta di spartiacque sotto molti aspetti. Alimentare, ambientale ed economico. Le aspettative degli operatori del mondo risicolo restano sospese, quasi in apnea. Le incognite sono ancora distanti da una soluzione. Troppe voci discordanti sulla effettiva riduzione della superficie coltivata a riso in Italia non permettono nel breve termine di valutare la portata economica e le possibili conseguenze sulla risicoltura italiana. Per ora gustiamoci quel che resta del cibus.
La copertina “Oro bianco” è del 2008 mentre la copertina relativa alle merci è dell’ottobre scorso. L’argomento è sempre attuale ma, se nel sottotitolo dell’edizione del 2008 si legge:” Il cibo non è mai stato così abbondante. Ma è diventato troppo caro”, oggi le premesse sono completamente diverse. Le condizioni che ci hanno riportato nell’era dell’oro bianco passano dalla pandemia alla crisi della logistica per approdare a questo 2022 iniziato con una guerra sul territorio europeo e una prolungata siccità che ha toccato i nostri territori. Che sia speculazione, fragilità della globalizzazione o inflazione le conseguenze saranno imprevedibili.
La granaria di Milano nella seduta di martedì pomeriggio ha deciso di non quotare mentre nella mattina a Vercelli le voci quotate erano tutte nominali. La copertina di questo report riprende la copertina del 16 luglio scorso. Allora bisognava cercare le rimanenze con il lanternino nei magazzini degli agricoltori. Oggi nei magazzini, probabilmente, resta un 15% di risone. Secondo le norme è ancora presto per “non quotare” ma, resta la difficoltà a trovare una quotazione ufficiale. Le trattative avvengono a distanza, senza stringere troppo la mano quasi a valutare le intenzioni della controparte.
Appuntamento con RiceWeek Live di aprile. Siamo arrivati al giro di boa di questa campagna e le prospettive non sembrano rasserenare i mercati del riso italiano. Mese di marzo a fasi alterne con prezzi in lieve aumento nella prima parte, mentre, nell’ultima decade del mese, i segnali che sono arrivati dalle borse hanno causato forti tensioni. Condizioni che hanno portato aumenti importanti dei prezzi nei primi giorni di aprile.
Approfondimento: di seguito mettiamo a vostra disposizione in formato pdf le slides mostrate nel video, da consultare o scaricare.
C’è!… Ma non si vende! A memoria non si ricordano listini di Borsa Merci che riportino, su (quasi) tutte le varietà relative al risone, la voce “nominale”. Le Camere di Commercio la definiscono così:” Ove esista la disponibilità di una data merce ma di questa non siano avvenute contrattazioni ed i prezzi siano stati desunti da semplici informazioni o formati in via presuntiva a seconda della tendenza del mercato, oppure mediante una semplice ripetizione, ritenuta attendibile, dei prezzi immediatamente precedenti, si indicherà espressamente nel listino che trattasi di quotazione nominale “. Le cause sono molteplici e le abbiamo già elencate nelle scorse settimane. Le conseguenze saranno condizionate dall’aria che tira…