Analisi Mercato del Risone #24/2021

Brusca frenata dei trasferimenti. Nella settimana appena trascorsa è stato ritirato solo l’1,40% della disponibilità. Se la situazione dei ritiri per il tondo e per il lungo B non desta particolare preoccupazione, per i lunghi A la musica cambia. Non è più solo il Baldo, ma anche Arborio e Carnaroli stentano a rinpinguare gli scaffali degli alimentari. La ristorazione riuscirà ad esaurire le probabili eccedenze? E soprattutto ha senso richiedere aumenti di superficie coltivata a lungo A (per intenderci: Loto e similari + 690 ha su 2020, S.Andrea +1.666 ha, Arborio +1.523 ha e Carnaroli +2.389 ha) quando la rimanenza complessiva del lungo A è superiore di 36.000 tonnellate rispetto al 2020?

Analisi Mercato del Risone #23/2021

Tra poco più di un mese avremo i dati sulle semine. I sussurri sono quasi impercettibili, forse più per scaramanzia, insomma, nessuno si sbilancia. La sensazione è che, come quasi tutte le campagne, qualche varietà bisogna “buttarla giù dalla torre”. C’è chi sostiene che la programmazione delle semine segue più la “pancia” del mercato. In realtà son dolori. I produttori fan bene a preoccuparsi principalmente di portare a casa il raccolto in tempi ragionevoli. Il mercato, per ora, non da certezze. Un anno fa dalla torre avremmo buttato il tondo. Oggi tocca al Baldo. E se il Baldo è agonizzante, le altre varietà da risotto non stanno tanto bene. Se pensiamo che il mondo va male, perchè il tondo non può valere più del Carnaroli, forse è il caso di guardare oltre la staccionata.

Analisi Mercato del Risone #22/2021

Come recita il proverbio popolare. “In mancanza di cavalli trottano gli asini”. In mancanza di Selenio si cercano alternative di seconda scelta. Ma non è così scontato. Soprattutto se i palati fini non ne vogliono sapere di seconde scelte. Una informazione che, sicuramente oscurata dal rebus Selenio, in altri tempi avrebbe scaldato gli animi è la performance del Padano. In una settimana è stato trasferito il 25% della disponibilità totale portando il trasferito al 108%. Non è un errore di calcolo ma tenendo conto che la disponibilità iniziale era di sole 657 tonnellate… vien da pensare sul resto. Da cavalli introvabili a cavalli in prepensionamento. Baldo in calo e trasferimenti completamente fermi che iniziano a destare qualche preoccupazione.

Analisi Mercato del Risone #21/2021

Quello che sta succedendo sul Selenio non ha nulla a che fare con la Borsa Merci o con i rincari generalizzati delle materie prime. In Borsa Risi vale ancora la legge della domanda/offerta. La domanda da porsi in queste ultime sedute è “Siamo sicuri che nei magazzini dei produttori ci siano ancora 238.000 quintali?” Passano in secondo piano il rialzo del lungo B che ritorna sui massimi di stagione e il Vialone Nano che, come il Selenio, macina rialzi seppur più contenuti. Ricompare timidamente la domanda sui lunghi A da generici, mentre Carnaroli, Arborio e Roma mantengono una stabilità interlocutoria. Baldo/Cammeo in cerca di improbabili occasioni.

RiceWeek Live – 25a puntata

Appuntamento con RiceWeek Live di maggio. Anche il mese di aprile è stato condizionato da mercati contrastanti per il mercato del risone italiano. Variazioni importanti per il gruppo tondo, mentre sono in affanno i lunghi A da esportazione. 

Approfondimento: di seguito mettiamo a vostra disposizione in formato pdf le slides mostrate nel video, da consultare o scaricare

Analisi Mercato del Risone #20/2021

Nel mondo 4.0, dell’agricoltura 4.0 e dei Big Data, c’è un’isola. Chiamiamola Distretto del riso italiano dove si nasconde un tesoro. Il Selenio. Secondo i dati forniti, un mese fa, la disponibilità era abbondante se non eccessiva. Oggi gli operatori si confrontano per capire quanto del 22%, ancora disponibile sulla carta, sia realmente in vendita (non rivendita). Strani strascichi sta lasciando questa pandemia. Ora che la ristorazione sta rialzando la testa, le varietà pregiate da risotto rallentano la corsa. Nel mezzo i lunghi B e i lunghi A proseguono, chi salvati dalla Clausola (Lunghi B) e chi dimenticati dalla Clausola (lunghi A). A futura memoria.

Analisi Mercato del Risone #19/2021

Destino infame inflisse Zeus a Sisifo. E anche il mercato del risone sembra ripercorrere la stessa strada. Si fatica a risalire la china e basta poco a ridiscendere. Ne sanno qualcosa Baldo e Cammeo. Passati dalla vetta del mercato a scenari poco incoraggianti. Per le altre varietà non si capisce se la cima si stia avvicinando. La possibile causa è una fastidiosa nebbiolina che non lascia decifrare bene la distanza, anzi la Rimanenza, che ci resta da percorrere. Per il resto non c’è molto da aggiungere. Si sta studiando una possibile valutazione del Selenio in Bitcoin per incentivare le vendite… (si scherza ma non troppo)

Analisi Mercato del Risone #18/2021

Cercasi Selenio… anzi… cercasi tondo. A questo punto ci si interroga sulla reale disponibilità ancora vendibile delle varietà del gruppo. All’appello mancano quasi 120.000 tonnellate pari al 26%. La difficoltà della gestione dei dati è dovuta anche a pagamenti molto lunghi collegati a ritiri altrettanto dilazionati nel tempo. Altro aspetto rilevante è la percentuale mediamente alta di grani danneggiati che riducono la disponibilità di prodotto lavorato. Passando al mercato delle altre tipologie di riso, nel gruppo del medio in evidenza il Vialone Nano. Il lungo A generico (non protetto dalla clausola di salvaguardia) scivola ultimo in classifica sia per i prezzi che per i trasferimenti. Lungo B costante senza scossoni. Resta preoccupante la situazione del Baldo/Cammeo che, anche questa settimana, non trova sbocchi. Contrattazioni ferme come sono fermi i trasferimenti.

Analisi Mercato del Risone #17/2021

Con questa copertina vogliamo rendere omaggio a tutto il reparto della ristorazione che, nonostante il Covid, i nostri governi,i DPCM e tutto il resto, ha resistito e tornerà presto a renderci orgogliosi delle nostre maestranze culinarie. La scelta non è casuale. Il Selenio è la varietà regina del sushi europeo. Nel resto del continente la fine del tunnel si avvicina velocemente, in Italia tarda. Ma gli effetti sul mercato del tondo si fanno sentire. I volumi trasferiti continuano su valori record per la campagna e il Selenio per la seconda settimana segna un + sul listino. Stabile il mercato per le varietà da risotto. Preoccupa la situazione dei lunghi A da esportazione. Le contrattazioni per le varietà tipo Ribe frenano a causa dei ritiri rallentati ma è la congiuntura negativa che riguarda il mercato turco a preoccupare maggiormente lo stato di Baldo/Cammeo.

Analisi Mercato del Risone #16/2021

Ci perdonerà Einstein per la citazione. Vale per la fisica ma, in questo particolare periodo, possiamo utilizzarla anche per il mercato del risone. Non c’è equilibrio in un mercato fermo. Lo è stato per mesi per i risoni del gruppo tondo. Lo è attualmente per il mercato del Baldo/Cammeo. Se non si rimette in moto si perde l’equilibrio. La ripartenza del mercato del tondo è un buon segnale per il finale di stagione e, forse ancor di più, in previsione delle prossime campagne. Il rallentamento dei lunghi B è fisiologico. Se vuoi arrivare al traguardo non si può andare al massimo quando si è in riserva. Sembra azzardato parlare di finale di stagione a metà aprile, con le semine non ancora avviate, ma la volatile vitalità di questo settore non facilita le previsioni. Ma permette di procedere in equilibrio.

RiceWeek Live – 24a puntata

Appuntamento con RiceWeek Live di aprile. Mese di marzo con luci ed ombre per il mercato del risone italiano. Prezzi con variazioni minime ma a distanza di un anno dall’inizio della pandemia a destare qualche preoccupazione è il calo dei consumi nella GDO. 

Approfondimento: di seguito mettiamo a vostra disposizione in formato pdf le slides mostrate nel video, da consultare o scaricare

Analisi Mercato del Risone #15/2021

A condizionare le contrattazioni in questo periodo pesano due elementi che non rientrano nelle caratteristiche merceologiche ma riguardano condizioni “esterne”. I ritiri, ovvero la logistica, e il calo dei consumi che, conseguentemente, rallenta il calo delle scorte nei depositi della GDO e ne condiziona i futuri acquisti. In queste condizioni, anche in presenza di un’offerta limitata, le contrattazioni hanno tempi dilatati da una domanda più riflessiva. Il mercato, quindi, ristagna riportando aggiustamenti sia di prezzo che di pagamento. Continua il buon momento per il tondo, mentre i “lunghi A” da esportazione, per ora, non destano molto interesse. Stabili le varietà da mercato interno, con maggior interesse per Arborio e similari, mentre l’Indica (o lungo B) viene contrattualizzato con prezzi inferiori ai massimi per pagamenti entro la fine di luglio.

Analisi Mercato del Risone #14/2021

Se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno, il titolo potrebbe essere modificato in “Pasqua senza brutte sorprese”. Sul fronte contrattazioni non ci sono novità. Il tondo generico è richiesto. Le motivazioni sono legate sia ai quantitativi ancora disponibili che per il prezzo competitivo. Accenna una lieve ripresa il mercato del lungo A generico per gli stessi motivi del tondo. Baldo che comincia a destare qualche preoccupazione. Le contrattazioni per i risoni pregiati si concentrano sulle varietà surrogate che a pari resa permettono di risparmiare qualche euro. Il mercato del classico, che a dicembre sembrava dare segni di vitalità, non è stato in grado di mantenere i volumi. Lungo B a intermittenza. La scarsa disponibilità di prodotto ancora in vendita per ora tiene lontani i compratori concentrati su altre tipologie.

Analisi Mercato del Risone #13/2021

Bonaccia in Borsa Merci. Mancano i compratori, mancano i venditori (impegnati nei campi) e i mediatori attendono. Non sono gli spifferi di un futuro ancora da valutare che scaldano gli animi. Per ora l’unico tepore lo danno le varietà del gruppo tondo. La bonaccia probabilmente ha fermato i turchi che, per ora, si tengono al largo dalle nostre risaie. Qualcuno, sperando nella buona stella, spera che la portacontainer arenata nel canale di Suez ritardi le eventuali consegne di riso asiatico. Intanto i costi di produzione salgono e, forse, saliranno ancora. Basterà qualche premuccio ai sostenitori del teutonico “nextgreengenerationUEdeal”? Come si dice a Vercelli “Arvddse!”