Analisi Mercato del Risone #45/2021

Amarcord 2020. Borse chiuse in zona rossa causa COVID. Novembre 2021 Borse merci in zona rosso incandescente con rialzi importanti. I mercati del risone registrano ancora rialzi sostenuti sui tondi. Il Vialone non ferma la sua corsa è macina aumenti record (è da luglio 2015 che il prezzo non raggiungeva i valori attuali). Aumenti importanti anche per le varietà del gruppo lungo A tipo Ribe e per i similari del Carnaroli. Prezzi stabili per Barone e Baldo/Cammeo mentre per le varietà del gruppo lungo B si accorciano i tempi di pagamento. Gli economisti sono preoccupati per la possibile apparizione dello “Spettro della stagflazione” ( il virgolettato è preso in prestito dalla prima pagina del settimanale “Affari&Finanza”). La stagflazione in campo commerciale è la situazione in cui compaiono in concomitanza sia un forte aumento dei prezzi che una forte riduzione dei consumi. Lo spettro, per ora, resta tale.

Analisi Mercato del Risone #44/2021

Non si ferma il vento dei rialzi sui mercati del risone. Le quotazioni rilevano rialzi che si avvicinano al 10% settimanali. La domanda si è allargata a tutte le tipologie aumentando la richiesta. Richiesta non compensata dall’offerta nonostante i trasferimenti aumentati del 6% rispetto a fine ottobre 2020. A complicare la situazione sull’Informatore Agrario del 28 ottobre è stato pubblicato un articolo dal titolo eloquente:”Il prezzo dei fertilizzanti non si fermerà presto.” L’informatore si spinge a prevedere una “situazione che dovrebbe protrarsi senza ulteriori impennate anche nel 2022″. I riflessi di questa situazione si possono riscontrare nelle tabelle del report . I trasferimenti sostenuti del mese di ottobre non hanno ottenuto nessun effetto calmierante. Ora si deve attendere i dati di produzione. Riprendendo la frase di Seneca, “Non si ferma il vento con le mani”, è logico che vi siano cose che sfuggono alla nostra comprensione, ma soprattutto fatti che si sottraggono alla nostra volontà.

Analisi Mercato del Risone #43/2021

A fine settembre la Commissione europea pubblicò il bollettino relativo al monitoraggio delle colture. Relativamente alla coltivazione del riso in Italia il dossier riportava “Gli indicatori di telerilevamento indicano generalmente valori medi o superiori alla media per l’accumulo di biomassa delle colture in Italia e Grecia” in seguito “Nel complesso, le aspettative di resa per i produttori di riso dell’Unione Europea sono superiori alla media in Italia e Grecia”. Purtroppo la realtà non corrisponde alle previsioni europee. Oltre alla perdita di produzione, in questo ultimo periodo di raccolto, stiamo assistendo ad una perdita importante della resa alla lavorazione ed alla presenza di disformità varietali (da non confondere con le impurità). Sul mercato domina il toro (adottando la terminologia della borsa valori) con rialzi generalizzati. Spicca l’aumento del 10% per il Selenio, del 9% per i similari dell’Arborio e del Loto. Indica, tondi e lunghi A generici confermano le quotazioni della scorsa settimana.

Analisi Mercato del Risone #42/2021

Si gioca (per un istante) con le parole. I rialzi genericamente simboleggiati dalla freccia verde rivolta verso l’alto dominano i listini del risone. Si è atteso a lungo per capire in che direzione andasse il mercato, e ora, i listini prendono atto che la situazione è palesemente unidirezionale. La forte accellerazione alla trebbiatura e i ritiri delle partite negoziate nei mesi scorsi, con contratti di coltivazione, non hanno sortito l’effetto calmierante che qualcuno ipotizzava. Le uniche varietà che presentano prezzi con valori eguali a quelli realizzati 12 mesi fa sono il Cammeo e il Barone. Il motivo, seppur diverso, è chiaro. Oltre all’aumento della superficie coltivata per entrambe le varietà, per il Cammeo è ostativo il riporto dalla scorsa stagione e la momentanea assenza dei compratori turchi. A frenare la richiesta spasmodica di Barone (se si può definire un ostacolo…) è la convinzione che tra tutte le varietà da interno è quella che, finora, ha dato i risultati agronomici migliori.

Analisi Mercato del Risone #41/2021

Adesso possiamo dire che non si è trattato di una sola fiammata. La tempesta perfetta si è abbattuta sul mercato. Lo riportano i maggiori quotidiani nazionali. Riportiamo da ilsole24ore: “A trainare i rialzi sono i fondamentali. La ripartenza della domanda globale si scontra con un’offerta non adeguata, limitata dal meteo sfavorevole in aree chiave di produzione ma anche dagli effetti della pandemia su logistica e trasporto via mare, cui si aggiungono effetti spillover (l’effetto spillover in economia è usato per indicare la diffusione di situazioni di squilibrio da un mercato all’altro)”. La risicoltura italiana non sarà fondamentale per l’economia globale ma l’effetto spillover si sentirà sicuramente.

Analisi Mercato del Risone #40/2021

A chi predicava non più di due giorni fa un calo dei prezzi sarà sfuggita la situazione del tondo e del lungo A generico. Stranamente sono le tipologie di risone non quotate dai listini ufficiali. La fiammata delle sopracitate varietà è la evidente conseguenza, in primis, della diminuzione della superficie coltivata nel 2021. In secondo luogo la scarsità di derrate proposte in vendita a seguito del raccolto rallentato. In controtendenza le varietà succedanee dell’Arborio che ribassano di 10 euro alla tonnellata. Prime quotazioni per Barone CL che conferma le sue qualità produttive e qualitative auspicate sia dai produttori che dall’industria. E nonostante il 40% in più rispetto alla scorsa stagione riesce a mantenere la stessa quotazione. Cammeo, per ora, in stand-by in attesa di segnali dal mercato turco. Indica sempre richiesto a prezzi invariati.

Analisi Mercato del Risone #39/2021

Quotare o non quotare. Questo sembra il dilemma delle Commissioni di listino. La sensazione è che si voglia applicare, anche nel settore riso, la strategia della “nuova” commissione sperimentale sul grano duro (non è altro che la vecchia CUN “fallimentare” allargata a 20 membri…) che non quota i contratti conclusi, ma da’ le indicazioni di prezzo sulle future contrattazioni. Dopo il conflitto di interesse passa nel dimenticatoio anche la turbativa di mercato. Tornando al mercato reale qualcosa si muove. Arrivano campioni in quantità accettabile per iniziare a valutare qualità e prezzi. Prezzi che, in valore assoluto, sono superiori ai quelli realizzati 12 mesi fa. A far da contraltare, però, pesano i contratti di coltivazione che hanno realizzato prezzi inferiori. Difficile quantificare la capacità della zavorra di trainare al ribasso i prezzi dei tondi, dei Lungo B e, soprattutto, delle varietà pregiate quali Barone e CL388.

Analisi Mercato del Risone #38/2021

“La prudenza è d’obbligo”. Lo scrivevamo esattamente un anno fa. E potremmo riproporre quasi per intero il testo. Escluso l’andamento climatico (in agosto non si è verificato il caldo torrido della scorsa estate). A complicare la situazione, quest’anno, ci ha pensato la “globalizzazione” (ma come non doveva rendere la vita più semplice a tutti i cittadini?). Blocchi navali, scioperi, rincari delle materie prime e i possibili rincari autunnali di gasolio , elettricità e metano. Anche se i prezzi risultano superiori a pari data rispetto a 12 mesi fa, la tentazione non sembra prendere il sopravvento. Passando per le campagne in questi giorni, i motori non scalpitano.

Analisi Mercato del Risone #37/2021

Tecnicamente è iniziata la campagna 2021-22. I dati relativi ai trasferimenti pubblicati dall’ENR ripartono da zero. E’ altamente improbabile che si tratti del nuovo raccolto. In questi ultimi giorni nelle Borse Merci l’unica conferma riguarda una partita di CL388 (oltretutto un quantitativo modesto). Gli operatori di borsa sono obbligati a indicare nei contratti l’anno di produzione. I risicoltori sono obbligati a denunciare la rimanenza entro il 31-8. Perchè l’ENR, almeno per settembre e ottobre, non differenzia i dati di traferimento in base all’anno di produzione? Nel 2021 a fare certi lavori ci pensano i computer.

Analisi Mercato del Risone #36/2021

Prime impressioni di settembre. La Coldiretti annuncia che l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza alimentare. Peccato che si tratta di bilancio export-import in positivo grazie alle bollicine nostrane. All’estero brindano, con i nostri vini, agli ottimi risultati ottenuti da grano, soia, mais e riso esportati in Europa. Per intenderci: il Vietnam, mercato ancora molto piccolo per il vino, ha aumentato i consumi del 9,6% anche grazie agli accordi commerciali con l’UE che riducono le tariffe e i dazi. Pronti! Via!

Analisi Mercato del Risone #33/2021

Si avvia alla chiusura la campagna 2020-21 per la risicoltura italiana. Il bicchiere, come sempre, per qualcuno è stato mezzo vuoto e per altri mezzo pieno. Bicchiere quasi pieno per i tondi che, pur stentando a partire causa un presunto eccesso di disponibilità iniziale, hanno sostenuto il mercato. Bicchiere ancora pieno per gli indica grazie alla clausola di salvaguardia ma, non bisogna abbassare la guardia visto che non manca molto alla scadenza della clausola stessa. Non hanno trovato altrettanta soddisfazione i produttori di Baldo e Cammeo. La bonaccia sui mercati che perdura da qualche mese non ha aiutato i produttori. Un timido segnale di ripresa in queste ultime settimane fa ben sperare per la riapertura delle contrattazioni a settembre. Per le varietà da risotto la domanda è ancora attiva, nonostante le borse chiuse, e i prezzi aumentano leggermente.

Analisi Mercato del Risone #32/2021

Sprint finale per i tondi. Mentre le riserie si apprestano alla chiusura ferragostiana, i trasferimenti in questa prima settimana di agosto superano le 20.000 tonnellate (per trovare un risultato simile bisogna ritornare alla prima settimana di agosto 2017 con 22.000 tonnellate). Centauro e Indica portano le rimanenze in territorio negativo, ovvero i quantitativi trasferiti superano la disponibilità iniziale. Con il raccolto in lieve ritardo, per ora, è presumibile prevedere l’azzeramento delle scorte per tutte le varietà. Tranne il Baldo/Cammeo. Qualche operatore, scherzosamente, aveva ipotizzato un “effetto Draghi” sul mercato turco. Più passano le settimane è meno persiste la voglia di scherzare. Soprattutto dopo la pubblicazione della stima delle superfici coltivate nel 2021 con un aumento del 7,5% per Baldo/Cammeo.