A chi giova l’attuale situazione? Probabilmente a nessuno. Il mercato del riso, per utilizzare un termine in voga di questi tempi, è asintomatico. Ovvero non da segnali. Non è rivelatore. Nonostante i dati disponibili, gli aggiornamenti tecnici e l’evoluzione digitale, a volte, ci troviamo a cercare una giustificazione ad una serie di asintomatici eventi. Premettendo che, in una annata “normale”, oggi le quotazioni sarebbero mediamente un 10/15% inferiori. Resta incomprensibile, in una logica di filiera, rilevando un aumento di 45.000 ton per le scorte presso l’industria di risone grezzo e, a parte i gruppi tondo e medio, una forte riduzione delle rimanenze rispetto all’annata precedente, come il mercato non venga sostenuto nell’interesse di tutta la filiera. I cali fisiologici hanno una loro ragion d’essere e il mercato ne comprende il meccanismo. Il calo asintomatico, a volte, destabilizza. Qui sotto il report listini completo, che da questa settimana si arricchisce di maggiori informazioni.