Se la pandemia ha scatenato la corsa agli scaffali, la guerra ha scatenato prima l’inflazione e poi la FOOFA (food for arms, l’esatto contrario dell’EBA). La fuffa si addice molto ai nostri politici che, dopo aver tuonato tronfiamente la supremazia della sovranità alimentare, accettano passivamente scambi poco alla pari (export di armi e import selvaggio di cereali). Siamo al dunque. Se a inizio campagna la “presunta” (da verificare) scarsità di produzione e la crisi climatica, con successiva desertificazione della pianura padana, hanno spinto i prezzi a rialzi esponenziali; oggi il drastico calo dei consumi, la concorrenza del grano ucraino a dazio zero (i polacchi e gli ungheresi non hanno abboccato) hanno creato un pericoloso “collo di bottiglia” per il mercato del riso italiano. I prezzi iniziano a calare e le incertezze crescono. Anche i dubbi sui alcuni dati…