Tra poco più di un mese avremo i dati sulle semine. I sussurri sono quasi impercettibili, forse più per scaramanzia, insomma, nessuno si sbilancia. La sensazione è che, come quasi tutte le campagne, qualche varietà bisogna “buttarla giù dalla torre”. C’è chi sostiene che la programmazione delle semine segue più la “pancia” del mercato. In realtà son dolori. I produttori fan bene a preoccuparsi principalmente di portare a casa il raccolto in tempi ragionevoli. Il mercato, per ora, non da certezze. Un anno fa dalla torre avremmo buttato il tondo. Oggi tocca al Baldo. E se il Baldo è agonizzante, le altre varietà da risotto non stanno tanto bene. Se pensiamo che il mondo va male, perchè il tondo non può valere più del Carnaroli, forse è il caso di guardare oltre la staccionata.